(detto
Giustinopolitano) (dal paese di origine del padre). Letterato
italiano. Fu al servizio dei signori di Ferrara, Pesaro e Urbino. Compose le
Egloghe (1550), le
Rime diverse (1551), due trattati (
Il
duello, 1550;
Il gentiluomo, 1571) e le
Operette morali.
Partecipò alla discussioni sulla questione della lingua con le
Battaglie in difesa dell'italica lingua (1582) dove, in accordo con la
teoria di Trissino, si schierò a favore di una lingua concepita come
sintesi di varie parlate locali. Si interessò anche di problemi
religiosi; si ricordano in particolar modo le opere contro i protestanti: le
Vergeriane (1550) contro P.P. Vergerio; le
Mentite ochiniane
(1551) contro B. Ochino; le
Lettere cattoliche (1571) sui mali della
Chiesa (Padova 1496 - presso Siena 1576).